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Ormai fa parte della famiglia Zena Montecelio da diversi anni ed è un punto di riferimento per lo spogliatoio. Con i rossoblu ha alzato la Coppa Lazio di Prima Categoria mettendo nel proprio curriculum l’ennesima soddisfazione nella sua lunga carriera nel mondo del calcio. Abbiamo contattato Giovanni Battista Todesco, massaggiatore dello Zena, queste sono le sue parole in esclusiva per noi di Gol in Rete.
Il punto d’oro di domenica e il pensiero di Giovanni sul momento rosso-blu
“Il punto ottenuto domenica è oro. La situazione non era delle migliori, cinque sconfitte consecutive sono tante visto anche che, al 23 dicembre, eravamo primi in classifica, mentre ora siamo ottavi. Da quando è ricominciato l’anno fra infortuni vari, qualcuno anche grave come lussazione della spalla, crociati rotti e qualcuno che deve ancora riprendersi da infortuni della scorsa stagione come Vivirito che ancora non riesce a tornare alla sua forma ottimale ma è sulla buona strada.”
Giovannone, così viene chiamato dal gruppo, ribadisce qual è stata la causa di questo periodo no: “La causa del momento buio come già detto è dovuto agli infortuni, i ragazzi sono attaccatissimi alla squadra, abbiamo creato un gruppo abbastanza omogeneo tra ragazzi di esperienza e giovani. Ora speriamo di tirarci fuori da questa situazione perché anche mister Porcari è amareggiato per tutto ciò, come lo siamo tutti. Speriamo, da domenica prossima, di tornare a scalare la classifica perché la squadra può e lo deve fare. Abbiamo davvero un gruppo di qualità e possiamo farlo.”
Lo Zena come una famiglia per Giovanni
“Lo Zena è come una famiglia, siamo tutti uguali: Presidenti, Vice Presidenti, Segretari, siamo tutti allo stesso livello. Ci vogliamo, non dico bene, perché il bene si da a una famiglia, questo è un’altro tipo di famiglia e io credimi, ne ho avuto tante famiglie (nel mondo del calcio ndr), tipo alla Tivoli ho passato più di trent’anni, poi al Palestrina avevamo un record che ora ci ha battuto il Sora, quello delle sedici vittorie di fila, abbiamo vinto il campionato. Così come mi ha dato gioia quando con la Tivoli siamo andati in Serie C, al Pescina dalla C2 alla C1, sono momenti belli. Ma quelli che ho passato qui allo Zena qualche anno fa quando abbiamo vinto la Coppa Lazio sono indimenticabili. Sono quattro anni che sono qui e mi trovo benissimo, perché il Presidente è amabilissimo. C’è Valerio che è molto attaccato alla società, fa le cronache e qualsiasi altra cosa, giocherebbe anche centravanti per lo Zena se potesse. Io cerco di fare da collante tra i calciatori e tutto il resto. Innanzitutto bisogna essere pazienti con tutti, specialmente con giocatori, con quelli più fragili, con quelli che giocano di meno, bisogna farli sentire sempre integrati nel gruppo.”
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