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Purtroppo a causa della pandemia la stagione di tutti i settori giovanili ha stentato a decollare, non fa eccezione purtroppo anche quello del S. Angelo Romano. Il club del Presidente Massimiliano Lucani si era impegnato molto in estate per costruire delle squadre di ottimo livello, ma purtroppo il valore delle quattro squadre allestite non è potuto emergere. A fare il punto della situazione in casa arancio-rossa è Mirko Di Stefano il Responsabile del Settore Agonistico del S. Angelo Romano, che ai nostri microfoni ci racconta apertamente come il club sta vivendo questo momento e soprattutto come lo stanno vivendo i ragazzi del settore giovanile. Queste sono le sue parole in esclusiva per noi di Gol in Rete.
La situazione in casa S. Angelo Romano
“La situazione non è delle più serene in quanto più di qualcuno dei ragazzi tesserati, ha mostrato delle perplessità sulla ripartenza di questa stagione. Più di qualche genitore non è sereno quando i ragazzi vengono al campo e questo ci porta anche a valutare il da farsi su una situazione così altalenante. Stiamo cercando il più possibile di rimanere vicino a tutti i nostri tesserati, dalla Prima Squadra ai nostri Giovanissimi, senza forzare a nessuno la scelta. Siamo comunque al campo due volte a settimana con il gruppo e cerchiamo, mantenendo il distanziamento sociale, in gruppi di sette o otto di gestire un allenamento che gli permetta almeno di mantenersi in forma”.
Come la stanno vivendo i ragazzi del settore giovanile
“Sicuramente non pochi ragazzi hanno abbandonato visto che ormai è da metà marzo 2020 che non hanno idee chiare su cosa sia lo sport e non il calcio in se per se. Questa situazione è veramente complicata perché sta facendo perdere la passione, la voglia e l’entusiasmo ai ragazzi. Per fortuna non ai nostri istruttori che sono sempre sul campo, sempre con il sorriso anche se con queste mascherine non lo vediamo. Noi vogliamo cercare di mantenere i numeri con cui siamo partiti durante la stagione, ma questa pandemia sta mettendo a dura prova la tenuta psico-fisica di questi ragazzi, perché sono in un’età particolare, non hanno sbocchi di nessun genere e hanno soltanto la scuola a distanza. É veramente una situazione complicata, speriamo che finisca quanto prima sia per quanto riguarda la situazione della salute che è alla base di tutto quanto, ma soprattutto per far tornare questi ragazzi alla normalità e farli tornare al campo spensierati”.
I programmi in vista del nuovo inizio
“Siamo in continua evoluzione, aspettiamo ogni giorno novità definitive e al momento la nostra gestione dei gruppi va settimanalmente proprio perché tra le feste, tra questa situazione particolare e tra i protocolli, è sempre una scelta che lasciamo ai mister. Fermo restando poi che non sono allenamenti che mettono entusiasmo, perché poi non possiamo andare a lavorare sulla parte azionale, che poi è la parte più divertente degli allenamenti e quindi viene meno tutto l’entusiasmo con cui i ragazzi si approcciano. Tutti noi sappiamo quanto sia fondamentale allenarsi con l’obiettivo di essere un titolare la domenica, quindi non essendoci poi un obiettivo da inseguire, sia a livello di classifica sia a livello individuale, è veramente complicato immaginarsi una ripresa”.
Le possibili difficoltà nel gestire la ripartenza di una stagione molto problematica
“Sarebbe già importante poterla riorganizzare questa partenza perché come abbiamo visto, è da maggio dello scorso anno che si prospetta la possibilità di ripartire, di giocare, di fare partite e poi ci si interrompe. Quindi ogni giorno che passa sono sempre meno ottimista sulla ripartenza di questa stagione. Credo che alla fine ben vengano i problemi di organizzazione qualora ci diano la certezza di poter ripartire. Credo che la situazione non vada sottovalutata, ma non vada anche lasciata così. A mio parere stiamo perdendo delle generazioni di atleti, perché questa situazione sospende le attività dei ragazzi 2001 che magari erano all’inizio di una carriera in Prima Squadra, ma può smontare anche la crescita di ragazzi 2006/2007, quindi dei Giovanissimi. É veramente una situazione complicata dalla quale ci auguriamo di uscire insieme alla Lega Nazionale Dilettanti, insieme a tutte le società a noi vicine, ma in generale a tutte le società d’Italia. Speriamo di dare prima o poi la possibilità a questi ragazzi di tornare al campo per giocare e poi per quanto riguarderà l’organizzazione, dovremmo essere bravi e rapidi come abbiamo fatto sin dal primo giorno di lockdown per farci trovare pronti per ogni eventualità”.
Considerazioni finali
“Forse non è stato fatto il massimo per cercare di far ripartire il calcio giovanile. Dal mio punto di vista credo che si stia dando molta più importanza alla realtà delle prime squadre, quando poi in realtà sarebbe importante analizzare una ripartenza per i più giovani. Perché a questa età perdere un anno, quasi due, di un’attività motoria in generale e quindi non solo del nostro sport ma di tutti gli sport di squadra, credo sia veramente una grave perdita che ci porteremo avanti per svariati anni. Ci tengo a dire questo: è importante che prima di tutto torni la normalità e la serenità di una salute non più a repentaglio. Quindi ci auguriamo quanto prima che questa situazione pandemica finisca. Vorremmo quanto prima tornare sul campo perché abbiamo fatto veramente molto quest’anno, a prescindere dalla struttura delle quattro squadre, la ricerca di sponsorizzazioni, i kit da gara nuovi, insomma avevamo veramente un grande entusiasmo che purtroppo ancora non siamo riusciti a trasmettere in campo. Per concludere ci tengo a salutare e mandare un grande abbraccio a tutti i tesserati di questo sport e auguro veramente a tutti di tornare a sfidarci di nuovo in campo, il che vorrebbe dire che ci siamo lasciati alle spalle questo periodo veramente complesso”.
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