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Siamo andati a far visita ai freschi vincitori del girone F di Prima categoria: l’allenatore Diego Porcari e il direttore Pino Lorenzo. Con loro abbiamo parlato della grande stagione che ha visto trionfare il Villa Adriana.
La stagione si è conclusa con 50 punti, 4 sopra la seconda, 51 gol fatti e 19 subiti. Come commentate l’intero campionato?
Avevamo già messo in conto che sarebbe stata una stagione da vertice. All’inizio c’è stato qualche problema con l’inserimento dei nuovi e la sconfitta in Coppa è stata fondamentale per farci capire quello che poi avremmo fatto durante l’anno. I risultati poi si sono visti: solo due sconfitte su tutti i match giocati e non avremmo meritato nemmeno di perdere quelle partite. Siamo sicuri che se fosse andata avanti la stagione, avremmo vinto comunque il campionato. Campo Ripoli il nostro fortino, abbiamo dato il nostro meglio, collezionando 9 vittorie e 1 pareggio.
Qual è stata la forza del gruppo che vi ha portato a vincere? La squadra è riuscita a capire la sua vera forza dopo la sconfitta in Coppa perché ha preso consapevolezza degli errori fatti. Quello che abbiamo vissuto negativamente sul campo, lo abbiamo trasformato in qualcosa di positivo. Prima del brusco stop infatti abbiamo collezionato 7 vittorie consecutive e questo salto di qualità ci avrebbe comunque portato a vincere.
Le stagioni sono fatte però di alti e bassi: qual è stato il momento peggiore che avete vissuto quest’anno? L’uscita dalla Coppa è stato uno dei momenti peggiori perché siamo usciti al primo turno contro una squadra forte. Poi però c’è stata la svolta che ci ha fatto capire che tutte le squadre devono essere trattate alla pari e noi non dovevamo avere la spocchia del migliore. Sicuramente la sconfitta è stata un insegnamento che ha rimarcato la nostra forza e ci ha fatto capire che dovevamo essere sempre concentrati in ogni match.
Avete giocato nel Girone F della Prima Categoria e qual è stata secondo voi la squadra più tosta che avete affrontato? Tra quelle che abbiamo affrontato quest’anno è sicuramente il Bellegra: una squadra molto rocciosa, con molti giocatori locali, che ha dimostrato di essere compatta. Non a caso hanno avuto la miglior difesa del campionato. Nelle ultime tre partite hanno avuto sicuramente un calo fisiologico ma sono convinto che anche loro si meritavano la promozione.
L’emergenza Coronavirus ha stravolto completamente le nostre vite e ha segnato drasticamente anche il calcio. Come avete vissuto il lockdown? Siamo stati interrotti nel nostro momento migliore in tutto perché eravamo forti come gruppo, società, risultati. All’inizio abbiamo avuto la speranza che ripartisse tutto il prima possibile però poi è stato bloccato tutto giustamente. Siamo rimasti in contatto perenne con i ragazzi che, tramite videochiamata, ci mostravano i loro sforzi anche in piena pandemia. Tutti i giocatori infatti hanno preso questo periodo come uno stop momentaneo anche se poi non si è rivelato così, ma avevamo la stessa voglia di vincere.
La promozione è sicuramente il traguardo più bello da raggiungere. Avevate impostato sin dall’inizio questo obiettivo? Lo scopo era sicuramente quello di vincere, venivamo da tre stagioni sempre a salire: siamo passati dal settimo al quinto per poi raggiungere il primo posto. Eravamo partiti dall’idea di trionfare e abbiamo cercato di farlo capire a tutti i nostri giocatori. Ci siamo allenati per tre volte a settimana e non mollavamo un centimetro, sempre tutti presenti (dai 20 ai 22 giocatori) nel pieno rispetto di ogni avversario. Per noi ogni domenica era una finale ed è stata questa la mentalità adottata da tutti: squadra, società e dirigenza.
Il campionato è stato interrotto proprio al ridosso della sfida contro il Bellegra, seconda classificata. Come vi eravate preparati al match? L’atmosfera era sicuramente calda e noi eravamo altrettanto carichi. La trasferta in pullman era stata basata per fare una grandissima prestazione con una delle squadre più forti del girone. Eravamo convinti di andare a fare un buonissimo risultato e la classifica in quel momento ci vedeva più rilassati del Bellegra. E’ stato il momento più bello che però si è rivelato allo stesso tempo il più brutto per via della pandemia. Nel calcio può succedere di tutto ma vorremmo pensare che se avessimo fatto un ottimo risultato, avremmo sicuramente chiuso il campionato. Durante la preparazione della partita infatti dicevo ai miei di andare lì e prendere i tre punti che ci avrebbe portato a +7 e mettere un’ipoteca sul campionato. Le partite si devono giocare tutte per vincere.
Il Covid-19 ha fermato il campionato giocato ma voi avete effettivamente vinto e dopo tanti anni avete riportato il “Villa” in Promozione. Quali sono state le vostre emozioni? Il campionato lo abbiamo conquistato e ringrazierei soprattutto i ragazzi perché sono loro che stanno in mezzo al campo. Io come mister vorrei sicuramente ringraziare il direttore sportivo Pino Lorenzo, il preparatore atletico Alessandro Vecchi che ha fatto un lavoro eccezionale, il presidente Morelli che mi è sempre stato vicino. Pino Zarelli il magazziniere, l’accompagnatore Christian D’Antoni e l’allenatore in seconda Gianluca Pratisi che ha dato tanta forza ai ragazzi.
Il ringraziamento va a tutti i membri della società Villa Adriana e un ringraziamento particolare a Luigi Buttazzo che ha contribuito in tutto e per tutto alla vittoria del campionato. La società ci è stata sempre vicina e ci hanno sempre supportato. Un ringraziamento da fare è anche per il mister Fabrizio Filippi della Juniores perché i ragazzi non si sono mai tirati indietro nel momento in cui la prima squadra li ha chiamati a collaborare.