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Dopo la grande vittoria di domenica contro l’Anagni da parte dei suoi ragazzi, abbiamo contattato Stefano Bendetti allenatore dell’Under 17 Elite della CSS Tivoli. Ecco le sue parole in esclusiva per noi di Gol in Rete:
La grande vittoria di domenica: “Sono abbastanza soddisfatto per la vittoria. Il risultato è particolare, nel secondo tempo potevamo fare ancora più goal, ma il primo tempo è stato più difficile di quello che si poteva pensare, abbiamo fatto cose buone e cose meno buone. Paradossalmente sono più soddisfatto della prestazione che abbiamo fornito nella partita precedente contro il Sansa anche se abbiamo perso. A livello della prestazione siamo stati sufficienti, dobbiamo pretendere molto di più da noi stessi.”
I punti forti del gruppo: “Abbiamo un gruppo che lavora bene e mi ha sorpreso. Il gruppo è sempre disposto a lavorare, si impegna, non manca mai. E’ un gruppo che recepisce bene tutte le cose che gli proponiamo, è sicuramente una cosa buona.”
Da migliorare: “Le cose da migliorare sono tante, ma è normale. Siamo a metà ottobre, abbiamo fatto poco più di trenta allenamenti, dobbiamo migliorare sotto tanti punti di vista. Ma partiamo anche da un livello sufficiente sia da sotto l’aspetto argomentale, tecnico, tattico e fisico, non posso lamentarmi. Possiamo migliorare in tutto.”
Gli obiettivi: “Non dobbiamo porci obiettivi perché è una cosa che limita molto. L’obiettivo deve essere quello di fare le prossime 24 partite come abbiamo fatto le prime due: andare in campo e giocare come sappiamo. Che sia Tor Tre Teste, Lodigiani o Ponte di Nona, dobbiamo provare a fare noi la partita con il nostro gioco, mettendo in campo quello che proviamo durante la settimana. Dobbiamo dare tutto. Poi si può vincere, si può perdere o si può pareggiare, ma bisogna vedere come si vince, si perde o si pareggia. E’ questo che devono capire i ragazzi e lo stanno capendo.“
Sul DPCM: “E’ un discorso troppo ampio secondo me. Per i ragazzi di 17 anni, di 13 o di 12, sono gli anni più belli e secondo me è ingiusto privarli di uno sfogo, dello sport. Ma in Italia lo sport è visto come un hobby a partire dalle scuole, dove c’è soltanto un’ora di educazione fisica a settimana. Nelle nazioni più importanti lo sport è visto come un caposaldo della quotidianità, della cultura di un popolo. E’ brutto privare i ragazzi del tempo più bello che hanno , che sia calcio o basket, per poi lasciarli in giro liberi. E’ meglio fare sport in un ambiente dove si seguono i protocolli: si sta all’aperto e ci si diverte, si passa il tempo staccando un po’ la spina piuttosto che chiudere tutto. Poi ecco, si andrebbe a compromettere tutto il lavoro fatto in questi mesi.“