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Il Sant’Angelo Romano ha vissuto un’estate di cambiamenti, anzi di vera e propria rivoluzione. La squadra del patron Lucani è retrocessa dalla Promozione, farà quindi il suo esordio in Prima Categoria. Gli anni passati tra le grandi categorie del calcio laziale avevano creato altre aspettative per gli arancio-rossi, che però sono stati costretti ormai a ripartire dopo i deludenti risultati ottenuti nella scorsa stagione. L’allenatore è nuovo e sarà De Rocchis, ex giocatore e capitano del Sant’Angelo Romano. Anche il Direttore Sportivo è un volto diverso: il ruolo lo ha ricevuto Giuseppe Orlando, alla sua prima esperienza in assoluto. Noi di Gol in Rete lo abbiamo contattato e queste sono state le sue parole in vista dell’anno corrente.

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Orlando, quali prospettive ha al primo anno da DS del Sant’Angelo Romano?

“Ufficialmente è il primo anno che inizio da solo, anche se lo scorso anno ho affiancato Massimiliano Lucani al Fiano Romano e Massimiliano Lucani è il presidente storico del Sant’Angelo Romano. Da lui ho appreso molto e adesso sono pronto e motivato per iniziare questa esperienza tra virgolette da solo, anche se da solo non sarò mai perché la famiglia Lucani è costantemente presente in tutte le attività quotidiane del Sant’Angelo. Una realtà tranquilla, ambiziosa e sana che non fa mai il passo più lungo della gamba, quindi sono contentissimo della scelta fatta. Sant’Angelo Romano per me è un motivo di orgoglio perché comunque vuol dire che è stato fatto bene l’anno scorso a Fiano accanto a un presidente/direttore sportivo importante come Massimiliano Lucani. Questo vuole essere “un premio”, detto questo non è il mio primo o secondo anno di calcio. In realtà è il mio dodicesimo anno di calcio, mi sono sempre occupato di ruoli un po’ più dietro le quinte come scouting e match analyst, quindi all’occorrenza ho sempre fatto prevalentemente questo. Da qualche anno ho voluto provare e adesso a 36 anni ho la prima vera chance da solo”.

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Quanto è stato stimolante essere il protagonista della rivoluzione “Sant’Angelo Romano”?

“Molto stimolante. Quest’anno è stato come fare l’asta del fantacalcio, nel senso che avevi il foglio bianco e da lì dovevi fare la rosa. Ovviamente è una battuta, che non si discosta però tanto dalla realtà. Ho capito fin da subito che le energie dovevano essere rinnovate, perché purtroppo quando c’è una retrocessione bisogna farlo. Secondo me nel calcio quando si vince e quando si perde bisogna cambiare. Comunque abbiamo tenuto due ragazzi per noi fondamentali per la crescita del progetto che sono Alfonsetti e Mostacci, quindi loro due sono rimasti. Sono sincero, abbiamo provato a trattenerne un altro paio, però sapevo fin da subito che l’obiettivo era cercare di prendere 20 giocatori nuovi proprio per rinnovare le energie. Dal 12 giugno sono al Sant’Angelo Romano e c’era ancora qualche scoria della retrocessione, quindi secondo me è giusto rinnovare le energie, dar nuova linfa vitale a questo progetto e poi vediamo un attimino in seguito se abbiamo avuto ragione o no. La speranza chiaramente è quella di uscire quanto prima dalle sabbie mobili della Prima Categoria”.

Orlando, cosa vi ha convinto di De Rocchis come allenatore?

“Il mister innanzitutto è stato il capitano e giocatore del Sant’Angelo Romano. Chi più di lui può incarnare il senso di appartenenza per questa società. È un allenatore giovane, ambizioso, preparato, con idee e siamo fiduciosi insomma che possa fare bene. C’è un contatto e un dialogo quotidiano per cercare di far andare nel modo giusto le cose e questa stagione quindi siamo contenti io e a nome di tutta la società della scelta fatta”.

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